Proteggere l'Europa dall'influenza cinese

17.01.2024 10:48

Proteggere l'Europa dall'influenza cinese

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Germania, Amburgo, veduta aerea del terminal container Tollerort

L'Europa deve proteggersi dai rischi per la sicurezza posti dagli investimenti cinesi nelle infrastrutture europee. È quanto chiede il gruppo del PPE in vista del voto odierno del Parlamento europeo su due documenti che illustrano l'influenza della Cina sulle infrastrutture critiche dell'UE e la strategia portuale europea globale.

L'UE e le sue istituzioni dovrebbero effettuare uno screening sistematico delle società cinesi che beneficiano direttamente o indirettamente dei programmi europei e, se necessario, porre fine alla loro partecipazione. Questa è la principale conclusione del rapporto sulle implicazioni per la difesa e la sicurezza degli investimenti cinesi nelle infrastrutture strategiche europee.

"È ora di smettere di essere ingenui. Le azioni di Pechino sono guidate dall'obiettivo finale del Partito Comunista di diventare la prima potenza mondiale e di cambiare l'ordine internazionale. I grandi investimenti nelle infrastrutture chiave dell'Europa consentono alla Cina di osservare, controllare e influenzare le nostre attività in settori chiave. Proteggere le nostre infrastrutture critiche, tra cui porti, reti energetiche e reti digitali, è fondamentale per rafforzare la resistenza dell'UE alle crescenti minacce provenienti dalla Cina. La chiave per raggiungere questo obiettivo è la corretta attuazione della legislazione e degli impegni esistenti. Le conseguenze di un regime totalitario che controlla le nostre infrastrutture chiave sarebbero terribili", insiste l'eurodeputata Miriam Lexmann, che ha guidato la relazione a nome del gruppo PPE.

"I nostri porti sono le porte dell'Europa, quindi smettiamo di consegnare le chiavi alla Cina. È bello vedere che il Parlamento sostiene questo punto. Ora tocca alla Commissione", sottolinea l'eurodeputato Tom Berendsen, che ha redatto la proposta del Parlamento per una strategia portuale europea. Il documento esprime le preoccupazioni per l'influenza straniera sulle infrastrutture europee, facendo un parallelo con la passata dipendenza energetica del continente dalla Russia ed esortando l'UE a gestire in modo proattivo gli investimenti esterni per proteggere i trasporti vitali.

Le società statali cinesi detengono partecipazioni nei porti europei responsabili della movimentazione di oltre il 10% della capacità totale di trasporto marittimo di container in Europa, mentre i tre maggiori azionisti cinesi possiedono attività in quasi la metà dei porti che si trovano in prossimità di basi navali o forniscono supporto logistico alle forze NATO.

Nota agli editori

Il Gruppo PPE è il più grande gruppo politico al Parlamento Europeo con 179 deputati provenienti da tutti gli Stati membri

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