Posizione del Gruppo PPE sui diritti dei minori

15.03.2021

Posizione del Gruppo PPE sui diritti dei minori

Child Rights

I. Introduzione

"[...] l'Unione afferma e promuove i suoi valori e interessi, contribuendo alla protezione dei suoi cittadini. Contribuisce alla pace, alla sicurezza, allo sviluppo sostenibile della Terra, alla solidarietà e al rispetto reciproco tra i popoli, al commercio libero ed equo, all'eliminazione della povertà e alla tutela dei diritti umani, in particolare dei diritti del minore [...]"

Articolo 3 del trattato sull'Unione europea

I diritti dei minori sono diritti umani: diritti che l'UE e gli Stati membri devono rispettare, proteggere e garantire. Sono trascorsi trent'anni da quando la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza (nota anche come Convenzione sui diritti del fanciullo, di seguito "la Convenzione") è stata firmata a New York nel 1989 ed è entrata in vigore nel 1990. Sebbene la Convenzione sia stata ratificata da 194 paesi, compresi tutti gli Stati membri dell'Unione europea, molte delle sue ambizioni continuano a non essere soddisfatte. Noi aderiamo al principio, sancito con forza nella Convenzione, secondo cui i bambini e gli adolescenti, ai fini dello sviluppo armonioso e completo della loro personalità, devono crescere in un'ambiente familiare, in un clima di serenità, di amore e di comprensione.

I diritti dei minori continuano a essere violati o trascurati in molte parti del mondo, anche in Stati membri dell'UE. Bambini e adolescenti continuano a essere vittime di violenze, abusi, povertà ed esclusione sociale e a subire discriminazioni fondate sulla religione, la disabilità, il genere, l'orientamento sessuale, l'origine etnica, la separazione transfrontaliera dalla famiglia o lo status giuridico e sociale. Il Gruppo PPE è orgoglioso di essere sostenitore e garante dei diritti dei minori e pertanto si adopera costantemente per migliorare la loro tutela e partecipazione. Sulla base di una proposta di risoluzione comune presentata nel 2014 a seguito di un'iniziativa promossa dal PPE, il Parlamento europeo ha invitato la Commissione europea a presentare una strategia sui diritti dei minori che comprendesse anche un piano d'azione concreto. È finalmente giunto questo momento.

La futura strategia dell'UE sui diritti dei minori predisporrà il quadro che consentirà all'UE di agire per promuovere e tutelare meglio i diritti dei minori. La strategia contemplerà una serie di misure che l'UE dovrà attuare e riguarderà tra l'altro i diritti dei minori più vulnerabili, i diritti dei minori nell'era digitale, la prevenzione e il contrasto della violenza, nonché la promozione di una giustizia a misura di minore. Includerà inoltre raccomandazioni riguardanti le azioni che dovrebbero essere intraprese dalle altre Istituzioni dell'UE, dagli Stati membri e dai portatori di interessi. Il Gruppo PPE si compiace della futura strategia dell'UE sui diritti dei minori, ma sottolinea l'importanza dei seguenti ambiti strategici e la necessità di strumenti innovativi per tutelare i minori e i loro diritti agendo non solo a loro nome, bensì insieme a loro. Invitiamo inoltre tutti gli Stati membri a incaricare specificamente un'autorità pubblica di misurare gli effetti della legislazione nazionale e regionale sui minori, nonché di promuovere in generale i diritti dei minori nell'ambito delle politiche pubbliche.

II. La tutela dei diritti dei minori attraverso la legislazione dell'UE – la salvaguardia dell'interesse del minore

1. Una legislazione dell'UE a misura di minore

Prima di proporre una nuova iniziativa o un riesame di iniziative esistenti, la Commissione europea valuta la necessità di un'azione dell'UE e il potenziale impatto economico, sociale e ambientale delle opzioni strategiche alternative ricorrendo a strumenti di valutazione d'impatto.

Riteniamo che una "prova dei diritti dei minori" sarebbe una risorsa preziosa per la legislazione dell'UE, proprio come la cosiddetta "prova sulle PMI". Nell'ambito delle valutazioni d'impatto, tale prova potrebbe costituire uno strumento per razionalizzare e rafforzare le misure a sostegno dei diritti dei minori. Proprio come la prova PMI, sviluppata per "valutare rigorosamente l'impatto delle prossime iniziative legislative e amministrative sulle PMI, integrandone i risultati nella formulazione delle proposte", la prova dei diritti dei minori potrebbe comprendere diverse fasi:

  • consultazione dei portatori di interessi, compreso un meccanismo per la partecipazione dei minori;
  • individuazione degli ambiti interessati;
  • misurazione dell'impatto sui minori;
  • valutazione di meccanismi alternativi.

Poiché tutta la legislazione dell'UE può influenzare direttamente e indirettamente la vita e il benessere dei nostri cittadini più giovani, una simile prova nell'ambito delle valutazioni d'impatto offrirebbe l'opportunità di individuare e predisporre misure in grado di contribuire a promuovere e tutelare i diritti dei minori. Utilizzando dati disaggregati in base al genere e all'età che siano recenti, comparabili e di elevata qualità si potrebbe garantire che la futura legislazione dell'UE rispetti gli impegni assunti nell'ambito della Convenzione. Inoltre, la revisione e l'aggiornamento del quadro di indicatori dell'UE potrebbero contribuire a includervi indicatori incentrati sui minori.

2. Verso un sistema giudiziario a misura di minore

L'interesse dei minori dovrebbe sempre venire al primo posto nei casi riguardanti la loro tutela e il loro benessere, sia che si tratti di casi di affidamento, di rottura dei vincoli familiari, di controversie in materia di residenza, anche quando riguardano minori che sono cittadini di Paesi terzi, minori nati da famiglie LGBTI+ o altre questioni relative al benessere dei minori. Sebbene il diritto di famiglia rimanga di competenza degli Stati membri, l'UE ha la facoltà di legiferare laddove vi siano implicazioni transfrontaliere, ricorrendo a una procedura legislativa speciale. Ciò assume un valore particolare nel periodo successivo alla Brexit e in tutti i casi in cui è necessario garantire la continuità della tutela dell'interesse del minore in termini di custodia e mantenimento, soprattutto quando un genitore vive nell'UE e l'altro in un Paese terzo.

Tutte le controversie in ambito familiare sono difficili da affrontare, anche dal punto di vista emotivo, ma i casi transfrontalieri sono ancora più delicati e complessi sotto il profilo giuridico. Per questo motivo è necessaria una maggiore sensibilizzazione dell'opinione pubblica in relazione a questioni complesse, quali i casi di affidamento transfrontaliero, le azioni transfrontaliere volte a far valere i diritti di visita e gli obblighi di mantenimento dei genitori o le procedure in materia di sottrazione transfrontaliera di minori da parte di un genitore, facendo altresì chiarezza in merito ai diritti e agli obblighi dei genitori e ai diritti dei minori in ciascun Paese. Migliorando i servizi nazionali si potrebbero tutelare meglio gli interessi dei minori, in stretta collaborazione con l'UE.

In questi casi la mediazione potrebbe contribuire a prevenire tensioni tra le parti quando i procedimenti giudiziari si protraggono nel tempo. Opportune sezioni specializzate nei sistemi nazionali dei tribunali competenti in materia di diritto di famiglia potrebbero contribuire, con l'aiuto di organismi di mediazione, a velocizzare il trattamento delle cause familiari transfrontaliere e che coinvolgono più Stati.

I procedimenti transfrontalieri sono inoltre problematici dal punto di vista giuridico a causa dei differenti requisiti in materia di età minima vigenti nei vari Stati membri, il che significa che un minore può essere trattato in modo diverso in virtù di criteri divergenti riguardanti l'età. Le diverse terminologie adottate a livello nazionale rendono spesso molto difficile classificare i reati transfrontalieri. Il Gruppo PPE invita pertanto la Commissione europea a individuare i problemi legati alle diverse terminologie.

Il diritto di essere ascoltati (che costituisce anche una manifestazione dei diritti di partecipazione dei minori) è un diritto fondamentale definito dalla Convenzione. A norma dell'articolo 12 della Convenzione, i bambini e gli adolescenti hanno il diritto di esprimere liberamente la loro opinione su ogni questione che li interessa e le loro opinioni devono essere debitamente prese in considerazione tenendo conto della loro età e del loro grado di maturità. Tale diritto si applica anche alla partecipazione dei minori a questioni sociali e politiche, nonché a procedimenti giudiziari e amministrativi. In qualità di principio generale, il diritto dei minori di essere ascoltati; questi ultimi non solo come persone vulnerabili che necessitano di particolare protezione, ma anche come decisori informati, titolari di diritti e membri attivi della società. Di conseguenza, la voce dei bambini e degli adolescenti dovrebbe essere ascoltata, ove possibile, in tutte le situazioni. Dovremmo parlare dei minori, per i minori e con i minori.

A causa della pandemia di COVID-19 sono emerse difficoltà nell'accesso alla giustizia, che richiedono una risposta proattiva da parte delle autorità competenti. Per garantire il rispetto dei requisiti procedurali occorre rimuovere gli ostacoli all'accesso alla giustizia e al giusto processo.

Nel 2016 il Parlamento europeo ha ricordato nella sua risoluzione sulla salvaguardia dell'interesse superiore del minore in tutta l'UE che l'elevato numero di petizioni ricevute sui casi legati ai minori dimostra che esiste un problema importante nell'attuazione del regolamento Bruxelles II bis. Il Parlamento europeo ha inoltre sottolineato che tutti i sistemi di tutela dei minori dovrebbero disporre di meccanismi transnazionali e transfrontalieri che tengano conto delle caratteristiche specifiche dei conflitti transfrontalieri. Il Parlamento europeo è tenuto a garantire che la sua attività legislativa e non legislativa sia improntata al rispetto, alla promozione e alla tutela dei diritti dei minori e a migliorare la vita di questi ultimi sia nell'UE che nell'ambito delle loro relazioni con il mondo esterno.

Il Gruppo PPE invita gli Stati membri ad adoperarsi per creare un sistema giudiziario a misura di minore, tenendo nella massima considerazione la situazione e le esigenze specifiche di quest'ultimo (a seconda che sia vittima, testimone o autore di un reato) nel corso dei procedimenti. Per i minori che sono stati vittime di reato è particolarmente importante che le udienze siano adattate alla loro età e tenute da personale specializzato e che durante il loro svolgimento siano prontamente disponibili forme efficaci di sostegno psicologico, al fine di evitare ogni potenziale stress e trauma. Qualsiasi decisione riguardante la situazione di un minore deve essere spiegata con chiarezza, illustrandone anche le conseguenze dirette per il minore. Il Gruppo PPE invita gli Stati membri a predisporre orientamenti pratici, una formazione adeguata per tutti i professionisti che si relazionano con i minori, ad esempio gli insegnanti, gli educatori negli asili nido e i professionisti in ambito giuridico e medico, nonché una formazione obbligatoria per i pubblici ministeri competenti per i minori e per i giudici che operano nei tribunali specializzati in diritto di famiglia. Il Gruppo PPE invita inoltre la Commissione a continuare ad agevolare la formazione degli operatori della giustizia in materia di diritto di famiglia transfrontaliero dell'UE, in particolare alla luce delle nuove norme sull'affidamento e la sottrazione di minore da parte di un genitore a livello transfrontaliero sancite dal regolamento Bruxelles II bis, che entrerà in vigore a metà del 2022. Incoraggiamo inoltre a rendere disponibili servizi di traduzione che garantiscano a tutti i minori la possibilità di esprimersi più agevolmente. È fondamentale essere proattivi nel mettere a disposizione dei cittadini più giovani un sistema giudiziario a misura di minore. Il Gruppo PPE invita tutti gli Stati membri a garantire che i loro cittadini più giovani possano accedere a informazioni a misura di minore, tenendo conto di eventuali disabilità che potrebbero ostacolare l'accesso.

3. La lotta contro la violenza – l'integrità fisica e il diritto a crescere in un ambiente sano

Per rafforzare la tutela dei diritti dei minori e del loro benessere, è necessario tenere conto della questione del diritto dei minori all'integrità fisica durante la fase di elaborazione e adozione di una nuova strategia per i diritti dei minori. A tal fine, occorre combattere tutte le forme di violenza sui minori, compresa la violenza fisica, sessuale, economica e psicologica, prestando la dovuta attenzione alla dimensione di genere. I bambini e gli adolescenti sono colpiti, direttamente o indirettamente, dalla violenza domestica, che si è intensificata notevolmente durante la pandemia di COVID-19. Alla luce del confinamento entro le mura domestiche, della pratica del telelavoro, della chiusura delle scuole e dell'aumento dell'insicurezza finanziaria, si è osservato che le relazioni familiari tendono a divenire sempre più tese, il che accresce la vulnerabilità dei minori e delle donne. Il Gruppo PPE esorta a ricorrere, ove necessario, ad esempio in situazioni di violenza domestica, a punti di contatto di qualità che consentano alle famiglie di incontrarsi in un ambiente controllato in presenza di un assistente sociale.

I bambini e gli adolescenti continuano a essere vittime di maltrattamenti, abbandono ed episodi di bullismo, compreso il bullismo online. Molti minori, in particolare le bambine e le ragazze, sono anche vittime di abusi sessuali, tra cui la distribuzione di materiale pedopornografico e legato alla prostituzione minorile. È necessario che gli adolescenti siano consapevoli dei loro diritti in questo ambito, in particolare per quanto riguarda il consenso. Il Gruppo PPE si compiace della comunicazione della Commissione su una strategia dell'UE per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori, ma è convinto che la nuova strategia debba esaminare attentamente tutte le forme di violenza sui minori e garantire l'integrazione dei loro diritti in tutti gli ambiti attraverso le misure legislative e non legislative attuali e future. Deve, inoltre, consentire un'intensa collaborazione tra gli Stati membri dell'UE e i Paesi terzi e una risposta coordinata nell'ambito della cooperazione giudiziari della polizia attraverso Europol ed Eurojust. Per abbattere gli ostacoli alla lotta contro la tratta dei minori occorrono maggiori dati. Il Gruppo PPE sollecita, pertanto, una più stretta cooperazione tra le autorità statali e la società civile, gli enti locali, le organizzazioni di stampo religioso e altri soggetti simili. È inoltre fondamentale una risposta coordinata e transnazionale nell'ambito della cooperazione giudiziaria della polizia. Attraverso una maggiore conoscenza e una risposta coordinata sarà possibile individuare le vittime in una fase precoce e fornire loro assistenza legale per tutelare i loro diritti giuridici. L'individuazione precoce è indispensabile per mettere fine al rapporto di dipendenza tra i perpetratori e le vittime. Il Gruppo PPE non tollera in alcun modo qualsiasi forma di violenza sui minori e promuove la partecipazione dei bambini e degli adolescenti alle decisioni che li riguardano. Siamo determinati non solo ad agire a nome dei minori, ma anche a tenere conto del loro contributo e del loro punto di vista per garantirne la piena tutela.

4. I minori nell'ambiente online

Nel maggio 2012 la Commissione europea ha presentato la strategia europea per un'Internet migliore per i ragazzi, volta a fornire loro le competenze e gli strumenti digitali necessari per beneficiare appieno dell'accesso a Internet, garantendo nel contempo la loro sicurezza. La strategia punta inoltre a mettere a frutto le potenzialità del mercato in termini di contenuti online interattivi, creativi ed educativi. Tuttavia, in un ambiente online in rapida evoluzione, otto anni sono un tempo molto lungo ed è giunto il momento di elaborare una nuova strategia che tenga conto dei più recenti sviluppi tecnologici. La nuova strategia dell'UE sui diritti dei minori dovrebbe pertanto proporre una serie di azioni e tenere conto degli insegnamenti tratti dalla diffusione dell'apprendimento online durante la pandemia di COVID-19. Gli ultimi mesi hanno accelerato la tendenza già esistente al trasferimento delle attività dei bambini e degli adolescenti verso la realtà online. Garantire a tutti i bambini e gli adolescenti un'alfabetizzazione digitale è fondamentale affinché possano navigare in Internet nel modo più sicuro possibile.

I principali risultati della relazione "Children in a Digital World", pubblicata dall'UNICEF nel 2017, evidenziano che un numero crescente di prove indica il progressivo abbassamento dell'età in cui i minori hanno accesso a Internet. In alcuni Paesi i bambini di età inferiore a 15 anni spesso usano Internet tanto quanto gli adulti di età superiore a 25 anni. Sebbene la connettività possa contribuire a cambiare la vita di alcuni dei bambini e degli adolescenti più emarginati al mondo, aiutandoli a mettere a frutto le loro potenzialità e a spezzare il circolo vizioso intergenerazionale della povertà, le tecnologie digitali possono anche rendere i minori più suscettibili a effetti negativi sia online che offline. Spesso i bambini e gli adolescenti vulnerabili sono già maggiormente esposti al rischio di subire danni legati a specifiche problematiche online, tra cui la violazione della loro vita privata. Il Gruppo PPE invita la Commissione a proporre tutele più rigorose per contrastare l'uso improprio dei social media, in particolare nel caso dei minori che accedono alle piattaforme senza supervisione. Il Gruppo PPE invita la Commissione a proporre un quadro che garantisca una protezione dei consumatori rafforzata per i minori, in particolare per quanto riguarda i microacquisti, gli acquisti durante il gioco e la relativa pubblicità, soprattutto alla luce della pandemia in corso e della maggiore quantità di tempo trascorso online.

La lotta contro gli abusi sessuali sui minori è una priorità per il Gruppo PPE. Sia il Parlamento europeo sia il Consiglio hanno chiesto l'elaborazione di ulteriori misure concrete in collaborazione con le piattaforme tecnologiche e il settore delle TIC. Il Gruppo PPE invita inoltre le imprese nel settore delle tecnologie a garantire una cultura di salvaguardia degli utenti finali. La strategia dell'UE per una lotta più efficace contro gli abusi sessuali su minori definisce una risposta globale alla minaccia crescente degli abusi sessuali sui minori, sia offline che online, migliorando la prevenzione e l'attività d'indagine e promuovendo meccanismi di segnalazione e assistenza alle vittime a misura di minore e adeguati in funzione dell'età. Il Gruppo PPE invita gli Stati membri che non sono ancora intervenuti in tal senso a configurare come reati l'adescamento online, lo stalking online e la condivisione non autorizzata di immagini intime ed esplicite.

Il Gruppo PPE è convinto che la strategia rappresenti solo il primo passo e che siano necessarie proposte legislative concrete per combattere efficacemente gli abusi sessuali sui minori, ad esempio una proposta che imponga ai prestatori di servizi online pertinenti di individuare il materiale pedopornografico noto e di segnalarlo alle autorità pubbliche. È necessario individuare e colmare le lacune nella legislazione, in modo da evitare che la protezione dei dati implichi la protezione dei criminali.

Il Gruppo PPE si compiace dell'impegno della Commissione a garantire la piena attuazione e il pieno rispetto della direttiva sull'abuso sessuale dei minori (direttiva 2011/93/UE) in tutta l'UE.

Affinché le indagini in merito agli abusi sessuali sui minori online e il perseguimento di tali reati si dimostrino efficaci, secondo il Gruppo PPE è importante che le autorità possano accedere legalmente a eventuale materiale pedopornografico che sia stato crittografato. Il Gruppo PPE sostiene la possibile creazione di un centro europeo per la prevenzione e il contrasto degli abusi sessuali sui minori, che fornirebbe un sostegno globale agli Stati membri. A causa della pandemia di COVID-19, la maggior parte dell'apprendimento e della socializzazione ha luogo online. L'aumento dell'uso di Internet, e in particolare delle piattaforme dei social media, ha acuito il rischio di bullismo online. È necessario garantire che i bambini e gli adolescenti possano beneficiare appieno delle opportunità offerte dall'ambiente online, al sicuro dalla minaccia delle molestie. La strategia deve includere disposizioni volte a individuare le cause profonde del bullismo online e a dotare i giovani delle conoscenze e degli strumenti necessari per reagire in modo efficace nel caso in cui ne siano vittime.

Le attuali lacune e la trasformazione inadeguata dell'istruzione digitale sono emerse in tutta la loro portata nel contesto delle misure di blocco dovute alla pandemia di coronavirus, che hanno costretto milioni di bambini, alunni e studenti a restare a casa. La pandemia di COVID-19 ha messo ulteriormente in luce le disuguaglianze esistenti in tutta Europa. I gruppi di minori vulnerabili, compresi i bambini e gli adolescenti con disabilità, appartenenti a gruppi etnici e minoritari e provenienti da contesti svantaggiati dal punto di vista socioeconomico, come quelli che vivono nelle zone rurali e difficili da raggiungere, hanno avuto un accesso limitato o nullo alla didattica a distanza o online. A norma dell'articolo 29 della Convenzione, l'educazione dei bambini e degli adolescenti deve essere orientata allo sviluppo della loro personalità, delle loro facoltà e delle loro attitudini mentali e fisiche in tutta la loro potenzialità. La povertà digitale rende quasi impossibile per molti bambini e adolescenti in tutta l'UE partecipare e beneficiare della parità di diritto all'istruzione. Non possiamo permettere che tale situazione persista né che venga accettata come una componente della "nuova normalità" post COVID-19.

Un obiettivo importante per il Gruppo PPE è garantire un'istruzione di elevata qualità e inclusiva a tutti i bambini e gli adolescenti in Europa. L'alfabetizzazione digitale è diventata un elemento essenziale, soprattutto durante la pandemia di COVID-19. A tal fine è necessario garantire parità di accesso agli strumenti digitali per l'apprendimento a distanza. Nessun bambino o adolescente dovrebbe essere lasciato indietro.

I bambini e gli adolescenti prosperano quando i genitori prosperano a loro volta, garantendo benessere e istruzione attraverso il nucleo familiare. Per agevolare il processo, al centro del nostro impegno per i diritti dei minori dobbiamo collocare politiche moderne in materia di equilibrio tra attività professionale e vita privata, che prevedano modalità di lavoro flessibili e l'erogazione di servizi di assistenza all'infanzia, compresa un'istruzione di alta qualità nella prima infanzia. È fondamentale investire precocemente nella formazione del capitale umano. Le iniziative strategiche più efficienti sono quasi sempre incentrate sull'età scolare e prescolare; l'istruzione è dunque un elemento centrale per una strategia sociale per i minori ambiziosa ed efficiente. Il Gruppo PPE richiama inoltre l'attenzione sull'importanza di destinare il 10% del fondo per la ripresa all'istruzione, come votato dal Parlamento europeo nell'ottobre 2020.

5. Dotare tutti i bambini e gli adolescenti degli strumenti necessari per realizzarsi – proteggere i minori vulnerabili

I bambini e gli adolescenti sono il nostro futuro, pertanto è nell'interesse dell'UE dotarli degli strumenti necessari per realizzarsi. Garantire che i bambini e gli adolescenti sviluppino un senso di appartenenza e di inclusione nelle loro comunità è fondamentale per il loro benessere e per consentire loro di prosperare. Il Gruppo PPE ritiene dunque che la nuova strategia dell'UE sui diritti dei minori dovrebbe adottare un approccio globale alle loro esigenze, integrandole in tutte le misure legislative e non legislative attuali e future, e prestare particolare attenzione alle esigenze specifiche dei minori vulnerabili, compresi i bambini e gli adolescenti disabili, migranti ed esposti alla povertà, come ad esempio i bambini e gli adolescenti rom. Di fatto, l'onere maggiore dovuto alla povertà grava spesso sui bambini e gli adolescenti rom, che sono i membri più fragili della comunità. Secondo una recente indagine condotta in undici Stati membri dell'UE dall'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali (FRA), i bambini e gli adolescenti rom che vivono in condizioni di povertà estrema sono spesso bloccati in un circolo vizioso di povertà transgenerazionale.

Nonostante i recenti sviluppi positivi, la povertà infantile e i circoli viziosi della povertà e dello svantaggio sociale intergenerazionali rimangono un problema nell'UE, ulteriormente aggravato dalla pandemia di COVID-19.

L'Unione europea è considerata un leader nella lotta contro la povertà infantile. Una pietra miliare a tale proposito è stata la raccomandazione del Consiglio, adottata nel 2013, sul tema "Investire nell'infanzia". La Commissione, sollecitata dal Parlamento europeo, intende andare oltre: nel 2021 è prevista la presentazione di una proposta di raccomandazione del Consiglio relativa a una garanzia per l'infanzia. Tale garanzia assicurerà l'accesso a servizi gratuiti e di qualità per l'educazione e la cura della prima infanzia nonché a un'alimentazione, a servizi sanitari e ad alloggi adeguati, adottando un approccio coordinato a livello europeo, nazionale, regionale e/o locale.

Il Gruppo PPE si impegna a portare avanti le discussioni e le attività sullo strumento della garanzia per l'infanzia e ad adottare un approccio pragmatico nell'ottica di garantire un'attuazione efficace negli Stati membri e mettere a frutto gli insegnamenti tratti dalla garanzia per i giovani. Vi sono prove significative del fatto che, fornendo per la prima volta sostegno ai giovani provenienti da contesti socioeconomici svantaggiati soltanto durante il passaggio dalla scuola al mondo del lavoro, si interviene troppo tardi. È assolutamente necessario dotarli fin da una fase più precoce delle abilità sociali e cognitive necessarie per il loro sviluppo nel lungo periodo e per la loro realizzazione professionale. Di conseguenza, la raccomandazione del Consiglio relativa alla garanzia per l'infanzia potrebbe essere integrata destinando il 5 % del programma FSE+ ai bambini e agli adolescenti particolarmente svantaggiati.

I sistemi di istruzione e formazione dovrebbero essere riformati in modo che i bambini e gli adolescenti vulnerabili possano avere le stesse opportunità di istruzione dei loro coetanei. È della massima importanza riconoscere il diritto dei minori al riposo e al tempo libero, allo svolgimento di attività ludiche e ricreative consone alla loro età e alla libera partecipazione alla vita culturale e artistica su un livello di parità rispetto ai loro coetanei.

Fin dalla più tenera età, il senso di appartenenza e la certezza del diritto sono essenziali affinché i bambini e gli adolescenti possano crescere e realizzarsi nella vita. Un minore apolide avrà difficoltà a esercitare i propri diritti e ad accedere ai servizi statali e sarà più vulnerabile allo sfruttamento, il che rappresenta un ostacolo per la sua realizzazione. Il Gruppo PPE esorta la Commissione europea e gli Stati membri a collaborare per garantire che tutti i bambini e gli adolescenti dispongano di un certificato di nascita e possano accedere alla cittadinanza e ai documenti d'identità.

Affinché ogni bambino e adolescente possa crescere e sviluppare appieno le proprie potenzialità, è necessario garantirgli l'accesso a un ambiente pulito e all'assistenza sanitaria. Il Gruppo PPE si impegna a battersi per un ambiente naturale più sano e pulito per il bene dei cittadini europei più giovani. Il Gruppo PPE è pertanto determinato ad affrontare la questione dell'inquinamento atmosferico e della preservazione dell'ambiente naturale, nell'ottica di affrontare con urgenza l'emergenza legata ai cambiamenti climatici. Questo è l'investimento più importante che possiamo fare per il bene dei nostri figli.

Dato che la pandemia di COVID-19 ha avuto ripercussioni sui sistemi sanitari di tutta l'UE, sottoponendoli a pressioni senza precedenti, è necessario impegnarsi per difendere il diritto di ciascun bambino e adolescente di avere pieno accesso a servizi sanitari a misura di minore, compresa un'assistenza di alto livello nel settore del sostegno psicologico e mentale. Quest'ultimo è un aspetto cruciale in quanto, a seguito dell'attuale pandemia, l'UE si troverà ad affrontare una crisi nell'ambito della salute mentale che avrà un impatto estremamente negativo sui nostri figli. L'eventuale mancanza di azione e di investimenti a favore delle strutture e del sostegno per la salute mentale nei prossimi anni avrà un impatto a lungo termine devastante sui bambini e sugli adolescenti. Nessun bambino o adolescente dovrebbe essere lasciato indietro e trascurato mentre soffre di qualsiasi forma di malattia fisica o mentale. Il Gruppo PPE è favorevole all'istituzione di un calendario europeo uniforme e coerente per le vaccinazioni dei minori e sostiene la parità di accesso alle terapie e ai medicinali più recenti nel settore delle cure pediatriche, in particolare per le malattie rare e il cancro in età infantile.

Il Gruppo PPE ritiene che investire adeguatamente nell'infanzia e nell'adolescenza possa contribuire a produrre vantaggi duraturi per i singoli individui e per le società e le economie, dato che i benefici economici e sociali di tali investimenti superano notevolmente i costi di finanziamento.

III. La futura strategia dell'UE sui diritti dei minori

Il modo in cui gli adulti e la società trattano i minori e concepiscono il loro ruolo è mutato molto tempo fa. Nonostante i notevoli progressi compiuti in Europa, sussistono ancora problematiche di base quali la violenza sui minori, la povertà infantile, il bullismo e l'accesso a una giustizia a misura di minore. La futura strategia dell'UE dovrebbe essere onnicomprensiva e riunire in maniera coerente tutte le pertinenti strategie esistenti, in modo da evitare una moltiplicazione e duplicazione degli sforzi e dei finanziamenti dell'Unione. I bambini e gli adolescenti sono il futuro dell'Europa; è dunque necessario occuparsi dei loro diritti e delle loro esigenze. Non è possibile discutere del futuro dell'Europa senza tenere conto delle opinioni e delle esigenze dei suoi cittadini più giovani. È nostro dovere dotare tutti i bambini e gli adolescenti degli strumenti necessari per la loro realizzazione, affinché siano preparati per affrontare le sfide future senza paura e abbiano una vita appagante.

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