L’Europa mette un freno alla violenza contro le donne

Chiavi in ​​una mano, telefono nell'altra mano, posizione condivisa con gli amici e un messaggio che dice "scrivimi quando arrivi a casa"; queste precauzioni suonano tristemente familiari alla maggior parte delle donne. Sono misure basilari che molte donne e ragazze si sentono obbligate ad adottare quando camminano da sole di notte e, talvolta, anche durante il giorno. La casa dovrebbe essere un luogo sicuro, ma purtroppo non è così per molte donne che diventano vittime delle stesse persone che dovrebbero prendersi cura di loro. 

I dati sulla violenza contro le donne sono sconcertanti: una donna su due ha subito molestie sessuali; questo ha un impatto sulla vita sociale, con sei donne su dieci che evitano luoghi isolati e una su quattro che evita di stare da sola con qualcuno che conosce. Queste precauzioni non sono senza una ragione: in media, ogni giorno due donne vengono uccise dal partner o da un familiare. Inoltre, i casi di abusi fisici o sessuali all’interno delle mura domestiche sono gravemente sottostimati: solo un terzo di tutti i casi viene denunciato alla polizia. Questi eventi inquietanti non accadono in qualche paese lontano, ma ogni giorno nell’Unione europea. 

Il Gruppo PPE crede che sia giunto il momento di agire con decisione. Vogliamo eliminare la violenza contro le donne. Abbiamo condotto dei negoziati per criminalizzare la violenza contro le donne ovunque in Europa. È tempo di considerare la violenza contro le donne un crimine nei Trattati dell’UE, questa inclusione significa che gli Stati Membri dell’UE sono obbligati a proteggere le vittime e punire gli autori di violenza contro le donne, compresa la violenza informatica e, al fine di prevenire tali crimini, ad applicare gli stessi standard previsti per altri gravi reati dell’UE.

È tempo di considerare la violenza contro le donne un crimine nei Trattati dell’UE, questa inclusione significa che gli Stati Membri dell’UE sono obbligati a proteggere le vittime e punire gli autori di violenza contro le donne, compresa la violenza informatica e, al fine di prevenire tali crimini, ad applicare gli stessi standard previsti per altri gravi reati dell’UE.

Molte minacce derivano dallo spazio digitale, come il bullismo, la pubblicazione di immagini intime senza consenso e le molestie sessuali. Ci siamo impegnati ad affrontarle con un Piano di Azione dell’UE contro il cyberbullismo, che includerà gli abusi sui minori. Crediamo fermamente che tutte le diverse forme di bullismo online dovrebbero essere considerate un crimine in tutta Europa e che l’aumento esponenziale dei danni causati dall’uso di Internet dovrebbe essere preso in considerazione come fattore aggravante. 

La consapevolezza pubblica non è forse mai stata così elevata da quando i casi di violenza contro le donne si sono moltiplicati in Europa e le cronache continuano a riferire di aggressioni brutali o omicidi di giovani ragazze e donne quasi ogni giorno. Dobbiamo inserire con fermezza questa problematica nell’agenda politica a tutti i livelli per prevenire la violenza e agire rapidamente per sostenere le vittime, rispondendo ai loro bisogni e garantendo la loro sicurezza. 

È fondamentale stimolare dibattiti e riflessioni nell’ambito della nostra società su come affrontare l’epidemia di violenza contro le donne. Per il Gruppo PPE è chiaro: nessuna donna dovrebbe aver paura di camminare liberamente per strada, temere ritorsioni da parte del partner o subire qualsiasi forma di abuso nella sua vita privata o professionale. In questa lotta siamo al fianco delle donne e delle ragazze. 

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