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22.10.2013 14:07
Ue, Privacy; Comi (PDL): "Cittadini europei piu' tutelati da abusi dei colossi del web americani".
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Le opinioni espresse qui sono quelle della delegazione nazionale, che non riflettono sempre quelle del Gruppo nel suo insieme
Bene aumento sanzioni contro violazioni. Con una sola normativa rispetto alle 28 attuali risparmi per le aziende di 2,8 miliardi l'anno
Strasburgo, 22 ottobre 2013 – “La reintroduzione nel testo sulla normativa per la protezione dei dati di una clausola di difesa dei cittadini europei è giusta e va nella direzione indicata dal Ppe. Certo l’Unione europea non ha competenze in materia di servizi segreti ma una barriera contro qualunque possibile invasione della privacy dei nostri cittadini è assolutamente necessaria visti gli abusi nell’accesso a informazioni personali che vengono perpetrati da parte di colossi del web che attingono a dati custoditi su server o ‘cloud’ fuori dal territorio europeo. Ora le nuove regole Ue impediranno alle società Usa di Internet di conoscere dati europei senza autorizzazioni preventive in Europa. E in caso di violazioni scatteranno sanzioni fino al 5% del fatturato annuo”.
Lo afferma l’europarlamentare del Pdl Lara Comi in merito al voto di ieri sera in commissione parlamentare delle Libertà pubbliche (49 sì, 3 no e un astenuto) del nuovo regolamento Ue sulla Protezione dei dati. Il Pe ha rafforzato gli strumenti sanzionatori previsti per chi violerà la direttiva. Le multe potranno arrivare fino a 100 milioni di euro (contro un milione proposto dalla Commissione) o al 5% del fatturato dell'azienda giudicata “colpevole”. Comi fa parte del team che si occupa del nuovo regolamento europeo sulla privacy, presentato ufficialmente dalla Commissione Europea il 25 gennaio del 2012, dopo essere stata sul tema relatrice per la commissione Mercato interno e protezione dei consumatori.
“Presto – sottolinea Comi – l’Europa avrà un nuovo impianto normativo sulla protezione dei dati, che tutelerà maggiormente i cittadini e costituirà una rivoluzione senza precedenti. Il regolamento sarà infatti identico in tutti i Paesi membri. Fino a oggi, invece, i singoli Stati hanno recepito in modi diversi la direttiva madre 95/46/CE cui si ispira anche l'attuale Codice della privacy italiano. La creazione di un unica normativa al posto delle 28 nazionali, e di un'unica autorità di vigilanza, darà un beneficio per le imprese stimato in 2,8 miliardi di euro l'anno. Tra le novità significative a difesa della trasparenza l’introduzione della figura del responsabile della protezione dei dati, il quale dovrà assicurare che un’azienda rispetti il Regolamento. I nuovi obblighi a tutela della privacy includono poi il ‘diritto all’’oblio’, che consente di pretendere dai colossi Usa di Internet la cancellazione dei propri dati”.
Ex deputato/deputata del Gruppo PPE
Consigliere politico
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