Fabrizio Bertot: “Ridurre gli oneri burocratici per il rilancio del settore automobilistico italiano oltre che europeo”

28.01.2014 15:45

Fabrizio Bertot: “Ridurre gli oneri burocratici per il rilancio del settore automobilistico italiano oltre che europeo”

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Le opinioni espresse qui sono quelle della delegazione nazionale, che non riflettono sempre quelle del Gruppo nel suo insieme

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L'on. Fabrizio Bertot, insieme ai suoi colleghi della delegazione italiana, incontrerà domani al Parlamento europeo di Bruxelles il presidente del Consiglio, l'on. Enrico Letta.

“Alla luce della recente approvazione del rapporto Cars 2020, sul rilancio della produzione automobilistica europea, intendo richiedere precisi ragguagli sugli interventi che il nostro Governo intende promuovere in tale ambito – spiega l’On. Fabrizio Bertot -  Per il rilancio della nostra produzione e per migliorare la competitività dei prodotti italiani bisogna seguire gli stessi punti del documento europeo, considerando che la nostra produzione è, come nel resto d'Europa, un fattore di grande competitività, crescita e occupazione. Sarebbe fondamentale, a mio parere, una riduzione degli oneri burocratici e l'avvio di coraggiose riforme strutturali. Così come l'incentivazione di sistemi di mobilità innovativi, come il car sharing o la multiproprietà, e la razionalizzazione degli oneri fiscali che attualmente ricadono sulla produzione e sulla commercializzazione dei veicoli”.

In Italia, abbiamo un sistema di registrazione della proprietà degli autoveicoli doppio e ciascun automobilista ne ha la prova dal momento che è in possesso di due documenti attestanti sostanzialmente le stesse cose (proprietà e caratteristiche del veicolo) rilasciati da due enti diversi: la cosiddetta carta di circolazione rilasciata dalla motorizzazione civile  (ministero dei trasporti) e il cosiddetto "foglio complementare" rilasciato dal pubblico registro automobilistico.

“La fiscalità sull'automobile in Italia varia continuamente, dal punto di vista normativo ed economico, lasciando l'automobilista nell'incertezza sui costi legati al mezzo. La proprietà di un'autovettura intesa come bene mobile registrato e la corrispondenza tra polizza assicurativa e veicolo rende difficoltosa la gestione di più autovetture da parte dello stesso proprietario, complica la vita alla società soprattutto se di piccole dimensioni e rende praticamente impossibili sistemi di vendita articolati e moderni quali la multiproprietà e altre forme di locazione. L'automobilista tra balzi e balzelli è di fatto considerato il "bancomat" della pubblica amministrazione, sia dagli enti locali (multe, trappole, tasse e burocrazia), sia dalle concessionarie autostradali (pedaggi) o dallo Stato centrale (tasse). Il problema è che non vedo, da parte del Governo Italiano, alcun segnale di un netto cambio di rotta nella politica automobilistica tale da aiutare alla ripresa un mercato interno devastato da ingerenze e cieche ingordigie che ne impediscono o ostacolano lo sviluppo nei momenti di crescita e purtroppo, come in questi anni, concorrono a deprimerlo in un periodo di forte crisi".

Per aiutare le crescita del settore e per adeguarsi ad una politica automobilistica europea, l’On. Bertot chiede al Governo di provvedere con urgenza a dare chiari segnali in controtendenza. E questo senza costi per la pubblica amministrazione, ma anzi riducendo gli sprechi di quella inutile burocrazia che grava sul bilancio dello Stato.

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