Bertot: “La partecipazione dei dipendenti al finanziamento dell’attività delle imprese può rappresentare una chiave per rilanciare l’industria europea, in particolare le piccole e medie aziende”

14.01.2014 12:15

Bertot: “La partecipazione dei dipendenti al finanziamento dell’attività delle imprese può rappresentare una chiave per rilanciare l’industria europea, in particolare le piccole e medie aziende”

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Il Parlamento europeo, nella sessione plenaria odierna, ha approvato la proposta legislativa sulla Partecipazione dei dipendenti al finanziamento dell’attività delle imprese. Si tratta del primo dossier di cui ha ottenuto l’incarico l’on. Fabrizio Bertot da che è entrato in carica nell’aprile scorso.

“Sono soddisfatto del risultato della votazione, nonché di tutto il lavoro preparatorio e di concertazione con i colleghi degli altri gruppi svolto nei mesi scorsi – commenta – Ora toccherà alla Commissione europea raccogliere la proposta parlamentare e trasformarlo in una proposta di direttiva”. 

Si tratta di un tema, peraltro, di notevole interesse per l’industria europea, ancora alle prese con la difficile ripresa dal lungo periodo di crisi.

“Definire degli schemi comuni europei per la partecipazione dei dipendenti all’attività delle imprese può rappresentare una chiave alternativa per il rilancio della nostra industria, ed in particolare delle piccole e medie aziende, che rappresentano poi la base della nostra economia – continua l’on. Bertot – Tale soluzione offre infatti un mezzo tangibile per coinvolgere maggiormente i dipendenti nel processo decisionale, contribuendo così a rafforzare la governance dell’impresa, al contempo garantendo i benefici finanziari derivanti dal successo nell’attività produttiva. In particolare il primo aspetto può garantire ai lavoratori maggiori opportunità di accedere ad un importante percorso formativo permanente, perché le formule di partecipazione finanziaria sono impostate sul lungo termine, instaurando così rapporti duratori col datore di lavoro, il quale a sua volta viene incentivato a investire maggiormente nelle opportunità di formazione e aggiornamento della manodopera. E’ evidente, comunque, che si tratta di una scelta assolutamente volontaria sia da parte dell’impresa che dei suoi occupati. Non solo, ma il modello utilizzato deve variare in funzione della tipologia e delle dimensioni dell’azienda. Credo peraltro che sia necessario individuare delle forme di incentivazione fiscale per rendere più appetibile l’investimento finanziario da parte dei dipendenti, ed in tal senso ho redatto la mia proposta per la Commissione”.

Gli schemi di partecipazione finanziaria dei lavoratori dipendenti sono già diffusi sia oltreoceano, negli Stati Uniti, sia in alcuni Stati membri dell’UE, come ad esempio la Germania. Ma ancora la diffusione non è omogenea, anche a causa dei livelli molto differenti di imposizione fiscale tra Stato e Stato e della mancanza di incentivi regolamentati.

La proposta avanzata è quella di elaborare un quadro di riferimento europeo, con orientamenti generali sui principi di base e buone prassi, per contribuire a guidare il processo decisionale a livello nazionale e aziendale in tale materia. 

 

 

 

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