Bilancio UE 2013: la posizione del Consiglio sui pagamenti supplementari per il 2013 è inaccettabile

15.05.2013 14:45

Bilancio UE 2013: la posizione del Consiglio sui pagamenti supplementari per il 2013 è inaccettabile

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Il Consiglio adotti il Progetto di bilancio rettificativo 2/2013 per l'intero importo evitando il blocco a luglio di Erasmus, ricerca e programmi per le imprese

"La posizione espressa ieri dal Consiglio Ecofin è inaccettabile perché non tiene conto della proposta della Commissione - che stima per il bilancio UE 2013 la necessità di un’aggiunta di 11,2 miliardi di euro - e poiché dimostra di non voler pagare con risorse fresche le fatture trasferite dal 2012 al 2013", ha affermato l’On. Giovanni La Via, relatore del bilancio UE 2013.

"L'atteggiamento del Consiglio provocherebbe una mancanza di fondi già nel luglio 2013, mettendo in pericolo il vitale sostegno alle imprese europee e ai giovani che sono le nostre priorità per la promozione della crescita nell'UE. In questo caso il Consiglio dovrebbe assumersi la piena responsabilità per l'interruzione di importanti programmi comunitari ".

"Esprimiamo rammarico per l'esito della riunione Ecofin di ieri, nella quale il Consiglio ha espresso una volontà di accordo solo su 7,3 miliardi di euro, su un totale di 11,2, con una dichiarazione vaga sul residuo importo che rimarrebbe da pagare, e non ha comunque espresso un voto formale, che avrebbe permesso di prendere una decisione anche a noi".

Il progetto di bilancio rettificativo 2/2013 è necessario per coprire i conti non pagati a partire dal 2012 e che il Consiglio si è impegnato a pagare alla fine dei negoziati lo scorso anno. Un importo di 11,2 miliardi di euro è necessario per poter pagare tutti i beneficiari, evitando quindi di mettere a rischio la corretta esecuzione del bilancio UE 2013.

"Non possiamo dichiarare durante gli incontri ufficiali e nei comunicati stampa, che vogliamo più crescita e più posti di lavoro, se poi non vogliamo prendere tutte le misure concrete necessarie a pagare e onorare i nostri impegni".

"Inoltre chiediamo alla Commissione europea di monitorare da vicino la spesa e di farsi garante della corretta esecuzione dei programmi, continuando ad eseguirli alla velocità richiesta dalla ripresa europea".

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